Blue Flower

Palazzo Fieschi (Gatti Alvigini) le cui mura millenarie sono state osservatrici di una insolita esposizione.

Nella lunga storia, chissà quanti avvenimenti si sono susseguiti in quegli spazi tanto antichi ed oggi anche bonsai.

Sembra inappropriato usare tale termine in un ambiente da sempre ricco di italianità, eppure tutto si é svolto nel migliore dei modi, con un risultato espositivo armonico e piacevole, come se due culture, Italiana e nipponica, non aspettassero altro.

I visitatori numerosi ammiravano, stupiti ed affascinati, sia l'ambiente ospitante che le piante esposte,
anche loro alla ricerca di una affinità non certo apparente, ma comunque percepita, nell'austerità di pietre severe, nella delicatezza di piantine curate ed amate da decenni.

Dominava il silenzio, nonostante il numero delle presenze ed anche noi nel soddisfare le curiosità, parlavamo a voce bassa, quasi a non disturbare sopiti fantasmi i quali, nel trascorrere dei secoli, mai avevano ammirato strane opere d'arte, ne tantomeno letto antichi Haikú tanto stringati nella loro espressione, quanto profondi nel loro significato poetico filosofico, appesi alle pareti accanto alle piantine.
Abbiamo percepito nei visitatori un interesse vero, profondo, una voglia di conoscere che ha sicuramente faticato uno stimolo maggiore in un contesto unico, coinvolgente, gratificato quindi il nostro impegno e la nostra fatica comunque, piacevolmente profusa come a ricalcare i ben più ardui sforzi di coloro i quali hanno realizzato quelle strutture in tempo tanto lontani.

Oggi era in scena, nel "Grande Palazzo" una "piccola bellezza" apprezzata ed applaudita da tutti i partecipanti.